Vanni Santoni, Dopo il rinascimento psichedelico, Einaudi 2024

È appena uscito per i Quanti Einaudi il saggio breve Dopo il rinascimento psichedelico di Vanni Santoni. Ne pubblichiamo l’incipit, ringraziando l’editore per la gentile concessione.
“Dice c’è Hofmann.”
“I super Hofmann? Chi ce li ha?”
“No, dico, dice c’è Hofmann. In persona. Albert Hofmann.”
“Albert Hofmann? Quell’Albert Hofmann? Ma dove?”
“A Basilea.”
“In Svizzera?”
“Si va?”
Comincia così, in un bar della provincia profondissima, una sera di gennaio. Come tanti bar è il ritrovo di un gruppetto di ragazzi; come tanti gruppetti di ragazzi cresciuti tra gli anni ’90 e l’inizio del nuovo secolo, hanno passato la prolungata adolescenza italiana a sperimentar sostanze, con spirito di curiosità o al limite noia, senza portarsi dietro troppi problemi; e come è capitato a non pochi dei gruppetti di quegli anni, quando lo spirito di sperimentazione ha incontrato il parallelo avvento di free party tekno e festival psytrance, a un certo punto hanno sperimentato anche gli psichedelici, e subito si sono resi conto di essere di fronte a qualcosa di ontologicamente differente rispetto a tutte le altre sostanze.
Così, un giorno, qualcuno di quel gruppetto portò agli altri la stampa (sì, era il 2006 e ancora capitava di stampar cose viste online per mostrarle agli altri) di un volantino, riportato su qualche forum straniero di discussione attorno a piante e sostanze visionarie, nel quale si annunciava un simposio internazionale in occasione del centesimo compleanno di Albert Hofmann, lo scopritore dell’LSD (sì, Hofmann, classe 1906, ancora teneva conferenze, e forse non c’è mai stato argomento più definitivo per perorare l’uscita del suo “bambino difficile” dal calderone delle “droghe” in cui era stato indebitamente ficcato dal proibizionismo). Dato che a quei tempi l’espressione “Rinascimento psichedelico” non era stata ancora coniata, quei ragazzi non potevano sapere che stavano per presenziare al preciso evento che oggi viene convenzionalmente indicato proprio come inizio del “Rinascimento psichedelico” medesimo.
Quei ragazzi non erano scienziati, psicanalisti, medici, mistici, artisti o antropologi, per citare le categorie più rappresentate nelle conferenze che avrebbero trovato al palacongressi di Basilea; c’era chi aveva studiato medicina, chi sociologia, chi lettere, chi lavorava da dopo le superiori, ma non ha molta importanza: erano solo quattro ragazzi e una ragazza che sentivano di avere un debito personale con Albert Hofmann. Non erano neanche troppo speciali, se vogliamo: per quanto molte restino ancora closeted, sono milioni nel mondo le persone a cui il “bambino” di Hofmann ha cambiato la vita in meglio, aprendo le fatidiche porte della percezione e con esse una visione del mondo fatta di maggior complessità, maggior attenzione, maggior cura, minor materialismo… [1]
Ma come tutti gli iniziati (quelli veri, ovvero coloro che hanno superato un evento dopo il quale c’è stato un cambiamento effettivo) un po’ speciali quei cinque si sentivano, o almeno si sentivano fortunati, dato che erano cresciuti in una società che già da prima della loro nascita non riconosceva agli psichedelici quelle virtù che almeno durante gli anni ’60 furono note e pacifiche per molti, così come sono note e pacifiche presso quelle culture che sono state capaci di conservare la fiaccola e proteggerla dagli attacchi di colonialismo e cristianizzazione forzata: la loro iniziazione, quindi, non era stata un fatto scontato.
[…]È dunque l’11 gennaio 2006 quando i cinque, assieme a un altro paio di migliaia di persone sparse per il mondo, partono alla volta del primo forum psichedelico mondiale di Basilea, patria storica dell’alchimia il cui animale-totem non è a caso il basilisco dal tocco venefico e pietrificante. Il titolo ufficiale è The spirit of Basel, e quale sia questo spirito lo spiega bene il sottotitolo, LSD: Problem Child and Wonder Drug, che parafrasa il titolo del celebre saggio LSD: il mio bambino difficile, scritto proprio dall’ospite d’onore della prima edizione, il chimico Albert Hofmann, scopritore della molecola visionaria più celebre della storia…
Note
[1] L’uomo che ritorna dalla breccia nel muro non sarà mai proprio lo stesso dell’ uomo che era andato: sarà più saggio ma meno presuntuoso, più felice, ma meno soddisfatto di sè, più umile nel riconoscere la sua ignoranza, eppure meglio attrezzato per capire il rapporto tra parole e cose, tra ragionamento sistematico e Mistero insondabile che egli cerca, sempre invano, di comprendere. (Aldous Huxley, Le porte della percezione)Vanni Santoni (1978), dopo l’esordio con Personaggi precari (Rgb 2007, Voland 2013, 2017, 2024), ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Gli interessi in comune (Feltrinelli 2008, Laterza 2019), Se fossi fuoco arderei Firenze (Laterza 2011), la saga di Terra ignota (Mondadori 2012-17), Muro di casse (Laterza 2015), La stanza profonda (Laterza 2017), I fratelli Michelangelo (Mondadori 2019), La verità su tutto (Mondadori 2022) e Dilaga ovunque (Laterza 2023), oltre al saggio La scrittura non si insegna (minimum fax 2020).